Scrivere un diario: guida, consigli, esempi e tipologie di scrittura

Il diario è uno degli strumenti più potenti di scrittura consapevole. Sembra incredibile come un’abitudine tanto semplice e alla portata di tutti possa essere così efficace, ma di fatto il diario consente di mettersi a nudo davanti alle proprie emozioni e di elaborarle giorno dopo giorno, evitando che possano stravolgere il nostro equilibrio: è proprio in questo che risiede la sua forza, la sua capacità di aiutarci nella vita personale, professionale, familiare o di coppia.
Penso che sia capitato a tutti di vivere, vedere o provare qualcosa che destabilizza, turba, sconquassa la quiete interiore (spesso solo apparente); d’altra parte la vita è un continuo relazionarsi con gli altri e con se stessi, un confronto da cui spesso scaturiscono sensazioni contrastanti, paure nascoste, sentimenti negativi che ci si ostina a nascondere e che, quando emergono in superficie, spaventano terribilmente.
Questo significa essere costantemente in balia del proprio sentire e lasciare che le emozioni ci attraversino passivamente, senza mai fermarsi ad analizzarle e capirle.
Scrivere un diario, invece, permette di guardarle in faccia, belle o brutte che siano, con l’obiettivo di comprenderle, accoglierle e superarle. Il diario è inoltre un ottimo mezzo per progettare il futuro, per mettere ordine nella vita professionale e raggiungere determinati obiettivi.
Ho quindi deciso di raggruppare tutti i consigli e le conoscenze sul tema, maturate anche in qualità di operatore di scrittura terapeutica, e di realizzare una guida completa su come scrivere un diario, dai motivi per cui vale la pena farlo e le tipologie di diario esistenti, fino alle difficoltà che si possono incontrare e i consigli per superarle.
Perché scrivere un diario fa bene?
Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo porcene un’altra: perché scrivere fa bene? Al di là del formato specifico, infatti, l’atto di scrivere in sé ha un potere terapeutico, e lo ha nella misura in cui ci dedichiamo a questa attività concentrandoci sul “qui e ora”, ponendo attenzione al momento presente, approccio che è alla base del mio corso di scrittura creativa e del mio servizio di coaching per chi vuole potenziare la propria scrittura o ha in mente di scrivere un libro, un saggio o una serie di racconti.
Se abbandoniamo le preoccupazioni e i pensieri giudicanti ci allontaniamo da tutte le distrazioni e lasciamo che lo scorrere delle parole muova le nostre mani sulla tastiera, o la penna sul foglio, ecco che stiamo scrivendo in modo consapevole: una condizione privilegiata, mi verrebbe da dire, perché permette di accedere alla parte più profonda di sé, l’intuito, a cui è possibile giungere solo superando i limiti del pensiero cosciente. Non a caso, la scrittura è considerata una forma di meditazione proprio perché un risultato simile è dato dall’atto del meditare.
Partendo da questo presupposto, dunque dal fatto che la scrittura in sé fa bene, perché scrivere un diario? Il motivo è semplice: questo strumento consente di rivolgersi a un soggetto indefinito, pensiamo al classico incipit “Caro diario”. In realtà, anche se non stiamo scrivendo a una persona specifica, stiamo parlando a noi stessi, o meglio, a parti di noi che non conoscevamo.
Possiamo dunque dire che tenere un diario equivale a scrivere la propria coscienza, e intessere un dialogo con essa. Nel momento in cui prendiamo carta e penna e cominciamo a scrivere è come se interrogassimo un database di informazioni a cui la mente conscia normalmente non dà accesso. Attraverso la scrittura, invece, riusciamo a bypassare quei confini, per attingere a piene mani dal sapere più profondo che è in ognuno di noi.
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Cosa significa scrivere un diario personale o professionale
Il diario può essere di supporto in vari momenti della vita e per esigenze diverse. La forma più tipica è sicuramente il diario personale, che si usa per parlare delle proprie esperienze ed emozioni: può servire per elaborare determinati vissuti, sfogarsi, conoscersi meglio, o essere il luogo segreto in cui riversare i pensieri più intimi.
A questa forma più tradizionale – dentro la quale, come vedremo, confluiscono varie categorie di diario – si affianca il diario professionale, che riguarda esclusivamente la sfera lavorativa. Le esigenze di avere un diario di questo genere possono essere numerose: migliorarsi professionalmente, individuare soluzioni per trovare nuovi clienti, cambiare lavoro, capire perché qualcosa non sta funzionando e aggiustare la rotta.
12 benefici sperimentati da chi tiene regolarmente un diario
In qualità di operatore di scrittura terapeutica consiglio spesso di tenere un diario perché conosco bene (avendoli provati per primo sulla mia pelle) i vantaggi che comporta. Purtroppo si ha ancora poca consapevolezza rispetto alle potenzialità di questo strumento che, di fatto, richiede un impegno e una spesa minimi, a fronte dei suoi tanti effetti positivi.
Ecco 12 benefici che sperimenta chi tiene un diario.
Si riduce lo stress
Scrivere aiuta a ridurre gli effetti psicofisici di ansia e stress: secondo uno studio della Michigan State University, infatti, preoccuparsi di qualcosa porta a consumare risorse cognitive; riversare su carta ciò che provoca apprensione, invece, permette di alleggerire la mente.
Migliora la capacità di comprendere la mente e il suo funzionamento
Se guidati dall’insegnante giusto, scrivere diventa un’attività che consente di di superare le barriere del pensiero cosciente. Questo significa raggiungere quella parte della mente a cui non abbiamo accesso di solito, perché presi dalla quotidianità e dal susseguirsi di pensieri e automatismi che caratterizzano le giornate. Una porzione di emozioni, vissuti e sensazioni che, sebbene restino spesso inesplorati, incidono molto sul benessere psicofisico determinando malesseri, somatizzazioni e persino scelte sbagliate. Conoscere questa parte di sé permette di uscire dai meccanismi che fanno ricadere nelle medesime reazioni e situazioni.
Migliora il rapporto con le proprie emozioni
Le parole “accorgersi” e “correggere” hanno lo stesso etimo e questo non è un caso: quando ci accorgiamo di qualcosa, infatti, abbiamo già cominciato a sistemarla. Attraverso il diario possiamo prendere coscienza di emozioni di cui non eravamo consapevoli: sapere che esistono e che fanno parte di noi è il primo passo per accettarle e diminuire il loro impatto negativo.
Si pensa meno, si pensa meglio
Scrivere un diario riduce il rimuginio mentale, ossia l’insieme di pensieri ossessivi e ripetitivi che pervadono di continuo la mente. “Non sono abbastanza bravo”, “non piaccio abbastanza”, “non ce la farò mai” sono tutti esempi di pensieri ossessivi: questi provocano danni enormi perché il corpo si accorge di loro, e setta la risposta psicologica e fisiologica di conseguenza. Detto in altri termini: se ti ripeti continuamente “non ce la farò mai” di sicuro andrà male, perché tramite le tue parole e convinzioni stai dando precise istruzioni al corpo e alla mente, che determineranno un insuccesso.
Migliora la memoria
Pensare meglio significa anche gestire in modo più efficace la mente e avere più spazio per immagazzinare i ricordi, soprattutto a breve termine: un modo per avere a disposizione più RAM, insomma, prendendo in prestito un termine dal mondo dell’informatica.
Migliora la conoscenza di se stessi
Se abbiamo modo di accedere a quella porzione di mente che normalmente ci è preclusa possiamo conoscerci meglio, capire cosa ci dà benessere e cosa no, perché certe situazioni ci fanno stare male e perché reagiamo in un determinato modo.
Migliora il rapporto con gli altri
Se sai chi sei, cosa vuoi e dove stai andando, ti circonderai solo delle persone che desideri. Grazie a una maggiore consapevolezza, infatti, sarai tu a decidere con chi condividere il tuo percorso e questo avrà evidenti ricadute sulle relazioni con gli altri, cambiandole in positivo.
Si affrontano meglio i conflitti
Scrivere un diario è un modo per guardare in faccia le proprie emozioni e osservarsi. Non sempre quello che vedremo ci piacerà, così come non sempre ci piacerà il carattere e il modo di fare degli altri. Tuttavia, prendere atto degli aspetti più critici (nostri e altrui) è il primo passo per accettarli e conviverci.
Si migliora la capacità di definire e raggiungere gli obiettivi
Se conosci te stesso saprai definire ciò che vuoi dalla vita, al di là di quello che pensano gli altri. Sapere in che direzione andare è un passaggio imprescindibile per tracciare il percorso necessario ad arrivare alla meta.
Si progetta il futuro
Come vedremo tra poco, il diario è un ottimo strumento di progettazione del futuro. Ad esempio, potresti immaginare te stesso tra qualche anno e scrivere come vorresti essere a quel punto della vita, descrivendo passo per passo in che modo arrivare a quel risultato, cosa ti serve per raggiungerlo e che strada percorrere.
Si entra in maggiore connessione con se stessi
Dedicare alcuni minuti della giornata alla scrittura significa dedicare del tempo alla meditazione. Si tratta infatti di un modo semplice e immediato per sperimentare i benefici dell’attività meditativa, grazie alla quale è possibile entrare in uno stato di coscienza che consente di attingere al nostro sapere interiore, la parte più profonda di noi.
Si cresce come persone
Se la scrittura è in grado di connetterci con la parte più vera di noi, vuol dire che scrivere è un mezzo di crescita personale: in che altro modo definire uno strumento che aiuta a scavarsi dentro e a far pace con se stessi e gli altri?
Progettare il format: le caratteristiche di una pagina di diario e i suoi elementi principali
Come altri generi di scrittura autobiografica, anche il diario ha un suo format preciso. Ci tengo a definire i principali elementi del diario non tanto perché la forma sia importante fine a se stessa, ma perché sono proprio determinati elementi a fare del diario una modalità tanto particolare di scrittura e a renderlo benefico sotto tanti punti di vista. Vediamoli insieme.
Data
Ogni pagina di diario presenta la data del giorno in cui viene scritta. La sua presenza ha una valenza importante a livello psicologico perché porta a impegnarsi a scrivere in quel dato momento, inoltre favorisce una regolarità nella scrittura (ad esempio giornaliera o settimanale).
Incipit
Altro elemento peculiare è l’incipit: “Caro diario”. In realtà, oltre a questa formula classica, possiamo rivolgerci a chi vogliamo, a seconda dei nostri obiettivi e del tipo di diario scritto. Ipoteticamente, potrebbe anche trattarsi di un diario che scriviamo a noi stessi oppure a una persona cara che non c’è più.
Autore
Il diario è tipicamente scritto dal protagonista dei fatti narrati che li racconta in prima persona. Ma non ci sono regole ferree: potresti anche decidere di scriverlo in terza persona, perché no, anzi potrebbe essere (anzi, sarà sicuramente) un’esperienza interessante. Scrivere di sé in terza persona, infatti, è completamente diverso, perché sarà come guardarti dall’esterno, con un occhio nuovo e completamente diverso: potresti stupirti di come ti giudichi e ti consideri adottando un punto di vista inedito.
Corpo del testo e conclusioni
Il brano cambierà a seconda della tipologia di diario e dei suoi contenuti: esperienze vissute durante la giornata, progetti professionali, obiettivi per il futuro, eccetera. Alla fine di ogni brano potrebbero anche esserci delle conclusioni, ma molto dipende da cosa abbiamo narrato: se il diario si concentra sull’esposizione delle emozioni probabilmente non ci sarà un filo narrativo preciso. Spesso, inoltre, nel diario classico ci si commiata alla fine del brano dalla figura a cui ci si rivolge, proprio come si farebbe con una persona.
Scrivere un diario a mano oppure al computer: caratteristiche e differenze
Con la diffusione dei dispositivi digitali l’approccio alla scrittura è radicalmente cambiato. Oggi si scrive quasi esclusivamente usando una tastiera, sia essa di un computer, un tablet o uno smartphone: ecco allora che quando ci si approccia alla scrittura del diario di primo acchito verrebbe di accendere il pc e aprire un programma di videoscrittura.
Non dico che sia sbagliato a priori, ognuno deve trovare il mezzo che più gli si addice. Tuttavia, quando si tratta di scrittura autobiografica e terapeutica consiglio sempre di scrivere a mano. Questo gesto, infatti, attiva processi cognitivi importanti e aiuta a esprimere maggiormente la propria personalità.
Vogliamo paragonare poi il calore di un quaderno, con il profumo della carta e dell’inchiostro, all’esperienza più fredda, seppur tecnologica e avanzata, di un supporto informatico? Così come la bellezza di poter pasticciare, scarabocchiare e fare persino disegni se lo desideriamo, che solo un quaderno fisico sa regalare? Aggiungiamoci anche il piacere di sceglierne uno con una copertina accattivante e renderemo l’esperienza del diario un rito ancora più piacevole.
Le principali difficoltà che incontra chi tiene un diario (e come superarle)
A volte si rinuncia a scrivere un diario, o lo si interrompe dopo poco, perché intervengono paure e convincimenti errati, che frenano i buoni propositi.
Vediamo i principali ostacoli che chi intraprende questo percorso incontra spesso e come affrontarli.
Giudicarsi troppo
Uno degli errori che si fanno spesso è giudicarsi, pensare di non avere niente da dire oppure essere troppo critici nei confronti della propria scrittura, fermarsi ogni volta che si fa uno sbaglio o scappa un refuso. In realtà un diario non andrebbe corretto e il suo bello è anche questo: possiamo fare errori, scrivere male, scrivere poco o nulla e persino ammettere di avere poco da dire (in realtà qualcosa da dire c’è sempre, ma ne parliamo meglio fra poco).
Credere poco in se stessi
L’idea di scrivere con una certa regolarità potrebbe spaventare per il timore di non riuscire a tenere il ritmo o di essere di fronte a un impegno eccessivo per le proprie capacità. Come vedremo, però, c’è una soluzione a entrambe queste paure che sono collegate sia all’errata credenza di non avere tempo sia a una scarsa valutazione di sé.
Pensare (sbagliando) di avere poco tempo a disposizione
L’idea di non avere abbastanza tempo è un finto problema perché bastano 10 minuti al giorno per ottenere risultati eccellenti. Devi solo decidere il momento della giornata più adatto, puntare il timer e cominciare a scrivere: il gioco è fatto!
Temere le proprie emozioni
Non posso nasconderlo: scavare dentro di sé può fare emergere emozioni e vissuti che non amiamo o che ci spaventano. Eppure, anche se può sembrare controintuitivo, è proprio guardandoli in faccia che possiamo farci pace e liberarci dal loro peso.
Non essere costanti
Anche qui siamo di fronte a un falso problema: posto che sono sufficienti 10 minuti al giorno, basta inserire un promemoria sul cellulare che ci ricordi il momento in cui dedicarsi a questa attività.
Aver paura della pagina bianca
La paura della pagina bianca la si supera semplicemente… scrivendo. Non hai niente da dire? Vorrà dire che scriverai la verità: “Caro diario, oggi non ho niente da dire, le idee non mi vengono. Sono qui, seduto nel mio studio, e penso a cosa raccontare, ma non ho nessuna ispirazione perché…”. Nel momento in cui scriverai “perché”, vedrai che scatterà dentro di te qualcosa che farà scaturire le idee.
Ricorda sempre che ogni tipo di ansia è una distanza che interponiamo tra noi e ciò che le circostanze ci chiedono di fare. Questa distanza è di tipo psicologico. Più distanza inserisci, peggio stai: azzera questa distanza e proverai una sensazione di libertà immediata.
Quante tipologie di diario esistono?
Esistono tanti modi di intendere il diario e di realizzarne uno. Nella sua semplicità, infatti, è uno strumento che si presta a tante esigenze e approcci diversi, inoltre, può essere scritto da una singola persona oppure essere gestito come diario collettivo, perché no. Ecco le principali tipologie di diario esistenti.
Diario personale
È la forma di diario più classica, dove la persona scrive di sé, di cosa è successo durante la giornata, delle persone che ha incontrato e delle emozioni vissute. È la tipologia a cui generalmente si pensa quando si parla di diario.
Diario terapeutico
Questo genere è spesso consigliato da psicologi e psicoterapeuti. Serve infatti a esprimere le emozioni più profonde, i vissuti traumatici e le situazioni di vita che ci hanno segnato, influendo negativamente sul nostro benessere.
Diario di bordo
È un diario che serve a mantenere la rotta, se così si può dire, a chiarire da dove partiamo, dove stiamo andando, quali sono i nostri punti di forza e debolezza in un certo momento, le cose positive e negative che stanno accadendo. Può servire tanto a livello personale quanto professionale.
Diario professionale
La differenza rispetto agli altri è che questa tipologia riguarda esclusivamente la sfera lavorativa. Puoi usarlo per tenere nota di cosa stai facendo a livello professionale, di cosa sta funzionando e cosa no, per annotare i focus su cui concentrarti durante la settimana, gli elementi che ti hanno ostacolato o che, al contrario, ti hanno aiutato nel raggiungimento degli obiettivi, un elenco di cose che puoi migliorare, eccetera.
Diario segreto
Si tratta di una declinazione particolare del diario personale, usato per scrivere le cose “inconfessabili”, come le emozioni e gli stati d’animo che non dichiareremmo apertamente a nessuno e che spesso ci vergogniamo di ammettere anche a noi stessi.
Diario delle emozioni
Questo tipo di diario si aggancia strettamente alla scrittura espressiva, quella forma di scrittura autobiografica attraverso cui esprimiamo le emozioni più profonde, quelle che spesso fanno male o creano conflitti interiori.
Tirarle fuori e guardarle per quello che sono, senza giudizio, permette di elaborarle gradualmente.
Diario della gratitudine o delle cose belle
Un altro esercizio interessante consiste nello scrivere ogni giorno 5 cose belle che ci sono capitate nell’arco della giornata o per cui si è grati alla vita. Si tratta di un’abitudine che aiuta ad attirare tanta positività nella propria esistenza.
Diario di self coaching
Il diario può essere utilizzato anche come strumento per annotare il proprio percorso di self-coaching. Serve per scrivere gli obiettivi che si è riusciti a raggiungere tra quelli prefissati, in cosa si è riusciti e in cosa no, cosa non ha funzionato e perché.
Diario del futuro
È un diario dove si parla di ciò che ancora deve accadere nella vita, nel lavoro, in famiglia. Immagina te stesso nel 2025, per esempio, e descrivi (parlando in prima persona) i traguardi che hai raggiunto (nella vita, nel lavoro o nella coppia, dipende dalle esigenze) e in che modo ci sei riuscito. Questo esercizio serve per orientare la mente verso determinati obiettivi.
Diario della mente: la scrittura contro ansia e depressione
Il diario può essere uno strumento molto utile quando si soffre di ansia e depressione, perché giorno dopo giorno permette di acquisire maggiore consapevolezza rispetto alla propria situazione.
Il consiglio che, in veste di operatore di scrittura terapeutica, do a chi ne soffre è provare a scrivere almeno 20 minuti al giorno della propria condizione (quindi della propria ansia o depressione), seguendo tre indicazioni specifiche:
- Non chiamare la problematica con i termini “ansia” o “depressione”, ma riferirsi a essa con il nome di una persona sconosciuta (che però in fondo conosciamo, perché viene dalle profondità del nostro inconscio).
- Considerarla come un’amica che viene a trovarci per dirci qualcosa: noi vorremmo ascoltarla, ma non siamo ancora pronti a farlo. Solo con il tempo, la calma e la pazienza necessari, saremo in grado di accogliere il suo messaggio e sarà allora che sconfiggeremo il problema.
- Cercare di sentire in quali punti del corpo si annidano le sensazioni e lasciare che questi stessi punti parlino attraverso la tua scrittura.
Diario del lutto
È una forma particolare di diario delle emozioni. Si può usare il diario per scrivere alla persona cara che non c’è più oppure scrivere a se stessi come se a scrivere fosse questa persona. Si tratta di un percorso faticoso e doloroso, che però ha l’obiettivo di andare avanti elaborando la perdita.
Diario dei 10 minuti
Più che una forma di diario è una formula particolare. Consiste infatti nell’impostare un timer e scrivere per 10 minuti di qualsiasi cosa, dando libero sfogo alle associazioni mentali, senza autocensure o giudizi. Consiglio di rileggere quanto scritto dopo minimo 24 ore.
Diario di viaggio
È un’altra delle tipologie di diario più conosciute. Serve per annotare le esperienze del viaggio che si vogliono ricordare, le scoperte fatte, le persone conosciute. Il viaggio è un’esperienza che sicuramente merita un diario perché spesso mette di fronte a situazioni e culture diverse da quelle a cui siamo abituati, da cui possono scaturire sicuramente riflessioni molto interessanti.
Diario della salute
Il diario può essere un supporto durante un periodo di convalescenza oppure per progettare un percorso attraverso cui ritrovare benessere e salute, ad esempio seguendo una dieta specifica, facendo più attività fisica, acquisendo sane abitudini quotidiane: il diario servirà a programmare e a tenere traccia dei progressi fatti.
Diario dei sogni
È una forma molto particolare di diario perché riguarda strettamente il mondo onirico. Va tenuto sul comodino e serve per scrivere tutti i sogni che si ricordano non appena ci si sveglia. Anche questa formula può avere particolare valenza terapeutica, utile a esplorare il proprio mondo interiore.
Diario collettivo
Chi l’ha detto che il diario debba essere esclusivamente scritto da un singolo? Può trattarsi anche di un’opera collettiva, infatti, dove ognuno porta la sua testimonianza. In tal caso può essere gestito come un documento condiviso su Google Drive, dove ogni persona porta il proprio contributo, oppure può trattarsi di un quadernone che si tiene una settimana ciascuno, per esempio.
Diario di coppia
È una declinazione del diario collettivo, per condividere con il proprio partner sentimenti ed emozioni. Può essere uno strumento per dirsi cose che a voce non si riescono a esprimere, anche durante un periodo complicato, o per mettere su carta momenti felici vissuti insieme, magari arricchendo il tutto di foto, ricordi, biglietti di viaggi ed eventi.
Diario della famiglia
Qui sono i membri della famiglia a partecipare al diario collettivo contribuendo ciascuno alla sua scrittura. Lo scopo è sempre lo stesso: condividere, ricordare momenti felici, affrontare insieme difficoltà e conflitti.
Diario dei figli
La persona o le persone a cui scriviamo, in questo caso, sono i figli. Il diario può restare segreto e non essere mai fatto leggere ai destinatari, conservando perlopiù una funzione terapeutica e di sfogo per il genitore, oppure può essere consegnato ai figli. In questo caso, oltre alla funzione precedente, servirà al genitore per comunicare cose che non riesce a dire a voce. In altri casi, può diventare un regalo che facciamo ai figli quando saranno grandi.
Diario dei genitori
Qui sono i figli a scrivere ai genitori. Anche questo può essere realizzato senza farlo leggere ai destinatari, solo come forma di sfogo e presa di consapevolezza delle proprie emozioni e stati d’animo. Può essere anche scritto mettendosi nei panni di uno dei genitori, scrivendo a se stessi.
Diario dell’albero genealogico
È un diario molto particolare che coniuga la ricostruzione del proprio albero genealogico e delle principali vicende che hanno visti protagonisti parenti, avi e naturalmente noi stessi. Da questo punto di vista, il diario dell’albero genealogico può rappresentare un momento di consapevolezza molto importante perché consente di scavare a ritroso nel passato, alla ricerca di quegli schemi, consuetudini e barriere che tendono a ripetersi, generazione dopo generazione.
Diario dello sportivo
Se si pratica uno sport e si hanno determinati obiettivi o si vogliono ottenere precisi risultati, scrivere un diario ad hoc può essere un modo efficace per tenere traccia dei percorsi effettuati e dei traguardi raggiunti.
6 consigli per chi deve scrivere un diario
Concludo questa guida su come scrivere un diario con una serie di consigli per intraprendere al meglio questo percorso che, personalmente, mi ha aiutato tanto a livello personale e professionale:
- Non giudicarsi: il diario va apprezzato e vissuto per quello che è, ossia l’espressione di ciò che siamo a viviamo in un dato momento, senza giudizio rispetto a pensieri ed emozioni.
- Non guardare al risultato: l’importante non è la bellezza del testo realizzato, ma il percorso compiuto. Si scrive per scrivere, per i benefici che porta quest’attività, non per ottenere elogi o alimentare il proprio ego.
- Non avere paura di non essere costanti: anche se ci saranno delle interruzioni durante il percorso, si può sempre ricominciare. Anche a me è capitato di tenere un diario e di non scriverlo per diverse settimane: quando ne ho avuto modo e mi sono sentito pronto ho semplicemente ripreso.
- Farlo leggere ad altri solo se si è pronti: far leggere il diario a qualcuno significa mettersi a nudo. Facciamolo solo se sentiamo davvero questa necessità, se ci sentiamo pronti e ci fidiamo ciecamente della persona che lo leggerà.
- Rileggere ma senza correggere: il testo non va corretto, ma lasciato così com’è, compresi eventuali refusi ed errori. Anche questo è il bello del diario.
- Godersi il viaggio: la scrittura rappresenta una grande possibilità di conoscersi. È la più semplice e accessibile forma di meditazione disponibile nella contemporaneità, dove purtroppo non si ha sempre l’opportunità di immergersi nella natura o in luoghi che favoriscano il contatto con se stessi, per questo va vissuta come una grande occasione di crescita personale.
Lavorando con la scrittura da molti anni e avendo sviluppato un metodo insegnato in diverse università, affianco quotidianamente appassionati e professionisti che desiderano intraprendere percorsi in questo ambito per migliorare le proprie competenze o sfruttare i benefici della scrittura.
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Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Aiuto i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e video per creare valore tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato parte del mio metodo di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.