La scrittura per la crescita personale
Scrivere è uno strumento per crescere. Scrivere non riguarda necessariamente diventare scrittori. Sono due cose ben diverse. Né c’è bisogno di essere scrittori da Premio Strega per mettersi a scrivere. La scrittura non deve essere necessariamente legata all’obiettivo di pubblicare qualcosa: questo legame concettuale è doppiamente pericoloso, perché da un lato frena le legittime ambizioni di chi vorrebbe scrivere per sé, ma non si sente bravo come gli autori affermati. Dall’altro, invece, non è che il risultato di un’operazione che ha “industrializzato” la scrittura (re)legandola a un concetto di produttività con cui non ha niente a che spartire.
O meglio, si può scrivere per cercare di entrare nella società dello spettacolo. Ma alcuni, come me, insegnano a scrivere anche a chi vuole starne fuori, libero di coltivare il piacere di scrivere lontano dallo showbiz e dai coach della parola.
Non si scrive solo per essere pubblicati o per sentirsi dire da qualcuno quanto siamo bravi: si scrive anche per stare meglio con se stessi, per riscoprire i lati più profondi del proprio essere, anche se i nostri testi non li leggerà mai nessuno.
Ciò che conta, piuttosto, è individuare il percorso che più di tutti ci conduce a quel territorio dove giudizio e convenzioni sono, grazie a Dio, stranieri: che è poi un ricongiungersi a noi e al nostro vero sentire. C’è chi ci prova con la pratica della scrittura autobiografica perché sente il bisogno di riannodare i fili famigliari. Chi invece mi chiede un corso o un consulto personale sul fronte della scrittura terapeutica, perché sta svolgendo un particolare percorso personale e vuole affidare alla parola consapevole il compito di favorirne e accelerarne il buon esito.
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Scrivere per se stessi: il rapporto tra scrittura e conoscenza di sé
Questo è il senso della scrittura per la crescita personale: un’attività svolta perseguendo molteplici obiettivi, tra cui quello di portare maggiore equilibrio nella propria quotidianità, mettere ordine ai pensieri, focalizzarsi sulle priorità e, di conseguenza, ritrovare una dimensione più autentica dell’esserci. Per noi e per gli altri.
Oggi più che mai, infatti, abbiamo bisogno di un’energia di questo tipo per connetterci con la nostra parte più vera di noi. Non sto dicendo che ci sia una direzione verso cui tendere: anche perché, al contrario, il vero percorso è affidarsi alla parola, che è un mezzo, per tornare al sentire, che è il fine ultimo delle nostre azioni.
In una società che ci vuole sempre più reattivi, multitasking e agganciati a forme pensiero distruttive e paurose c’è bisogno di ritrovare la via che conduce al centro di noi stessi, riscoprire la bellezza dello stare nel qui e ora, che poi è il significato della meditazione. La scrittura, se praticata con alcuni utili accorgimenti, può essere considerata a tutti gli effetti un’attività meditativa, in quanto favorisce l’allentamento delle tensioni emotive e fisiche e rende più spedito e piacevole il percorso verso il centro di gravità.
Questo, tuttavia, solo se sappiamo affidarci alla scrittura consapevole, il cui significato purtroppo viene continuamente travisato. Non si tratta di un atteggiamento immediato e richiede sicuramente molta pratica, pazienza ed esercizio. Proprio per questo può essere utile il supporto di un professionista attraverso dei percorsi formativi specifici, come i corsi di SegnaleZero, che aiutano a coltivare la scrittura come strumento per la crescita personale. E questo a partire da una domanda: cos’è la crescita personale? Lo sappiamo davvero?
Cos’è la crescita personale?
La crescita è un viaggio che proviene da nessuna direzione e va verso nessun luogo. Per viaggiare bisogna inanellare i passi uno dietro l’altro. Ogni volta che si fa un passo si perde l’equilibrio. Al passo successivo lo si ritrova. C’è più forza nell’arretrare che nell’avanzare. Non c’è giudizio nel viaggio, solo accettazione.
Si cresce quando si accetta questa condizione. Partiamo da noi, ci abbandoniamo perché sappiamo non bastarci più. Cerchiamo un luogo e un modo per tornare a noi stessi, sapere chi siamo e cosa siamo. Sapere che non siamo le definizioni che ci siamo dati. Che ci hanno dato. Che non siamo i ruoli assegnati dalla società. Che non siamo le nostre parole, né tantomeno quelle degli altri. Si cresce anche quando ci si libera da ciò che si conosce. Quando si riconosce il fatto che siamo in due: una parte ama il palco e si racconta, l’altra lo rifugge e nega ciò che la prima parte sostiene. C’è una menzogna di fondo che lega queste due parti, lo yin e lo yang della nostra percezione: il giorno in cui facciamo nostra la natura di questa menzogna, lì ha inizio la verità.
Potremmo definirlo un processo di maturazione, intesa come scoperta del proprio essere e delle proprie potenzialità, che ci porta finalmente a vivere assecondando la nostra natura più profonda.
Tutto questo offre la possibilità di conoscersi meglio e, di conseguenza, di migliorare noi e le relazioni con gli altri; allo stesso tempo, è un percorso che aiuta a realizzarsi e a perseguire i propri obiettivi.
In altre parole, potremmo definire la crescita personale non tanto come la ricerca di qualcosa, ma come il momento in cui si sa che non serve cercare. Un obiettivo che spesso consideriamo irraggiungibile e che sembra sempre sfuggirci di mano, quando invece basterebbe fermarsi un attimo e ascoltarsi per capire che è molto più vicina di quanto si crede.
Purtroppo, però, questo processo di scoperta fa un po’ a cazzotti con la vita che conduciamo tutti i giorni. La vita che viviamo, infatti, è un susseguirsi di stimoli che ci fanno distrarre e che distolgono la nostra attenzione da noi stessi. Non facciamo che correre da una parte all’altra con una frenesia incredibile, per non parlare dei continui input che provengono dagli strumenti digitali. Ecco, allora, che mettersi in contatto con se stessi diventa estremamente complicato – anche se paradossalmente più urgente – e non c’è da stupirsi del fatto che sentimenti come frustrazione, insoddisfazione e infelicità siano sempre più frequenti. Sono i sottoprodotti della ricerca: anche cercare il miglior maestro o l’ashram più alla moda finirà per produrre questi scarti logici.
Servono allora dei percorsi che ci permettano di trovare di nuovo la centratura per focalizzarci su noi stessi e smettere di cercare altrove. Uno di questi strumenti per la crescita personale è proprio la scrittura.
Perché la scrittura è utile per la crescita personale?
Che la scrittura faccia bene non è una novità. La scrittura ci consente di esplorare luoghi interiori, avvicinandoci alla nostra parte più profonda, ed è assodato ormai che strumenti come la lettera terapeutica, il diario della gratitudine o la scrittura autobiografica, ad esempio, esercitino un’azione benefica sulla nostra mente. Scrivere ci permette di osservare la mente e allontanarla dalle emozioni negative, dalle preoccupazioni, dai traumi. Quando iniziamo a scrivere è come se aprissimo una finestra sulle nostre emozioni e avessimo la possibilità di osservarle, prendendo atto di come ci sentiamo e, allo stesso tempo, prendendo le distanze da questi stati d’animo.
Scrittura consapevole significa usare la scrittura per essere presenti a se stessi e alle proprie emozioni, mettere ordine dentro di sé e accedere a quel potenziale intuitivo che è in ognuno di noi. Potenziale che, sempre a causa delle tante distrazioni, spesso non riusciamo a sentire. O, ancora, osservare l’osservatore. Conoscere il giudizio interiore e le sue trappole. Superare tutto ciò per approdare a qualcos’altro, qualcosa di indicibile che è l’essenza stessa dell’essere consapevoli.
Perché scrivere aiuta a crescere
La scrittura, quindi, è un mezzo capace di metterci in contatto con noi stessi. Ma in che modo, esattamente, ci aiuta nella crescita personale? Sono diversi i processi che si innescano quando decidiamo di prendere in mano una penna e che contribuiscono a questo viaggio interiore. Vediamone alcuni:
- Fare chiarezza. Quando scriviamo dobbiamo mettere ordine nei nostri pensieri: va da sé che, mettendo ordine, riusciamo ad avere un quadro più chiaro delle nostre emozioni e dei nostri obiettivi. Anche leggere ciò che abbiamo scritto a distanza di tempo è utile, perché possiamo notare dei particolari che, sul momento, non avevamo considerato e che, invece, sono importanti per comprendere meglio noi stessi.
- Prendere in mano il proprio destino. Grazie alla scrittura consapevole prendiamo le distanze dalle emozioni che proviamo sul momento e le osserviamo con maggiore distacco. In questo modo afferriamo le redini della nostra esistenza e non lasciamo che sia l’inconscio a guidare le nostre scelte.
- Progettare la vita personale e professionale. La scrittura, in buona sostanza, ci consente di fare il punto della situazione e di definire le priorità sia in ambito personale che lavorativo. Senza contare che scrivere i propri progetti per il futuro significa immaginarli, e immaginare la realtà che desideriamo rappresenta già un modo per fare un primo passo nella vita che vogliamo.
Perché la scrittura è equiparabile a una forma di meditazione
Cosa c’entra la scrittura con la meditazione e cosa significa meditare? Meditare significa stare nel qui e ora, prestando attenzione ai propri pensieri e ascoltando il proprio corpo. La meditazione e la Mindfulness, ossia quella condizione in cui raggiungiamo la piena consapevolezza di noi stessi e del momento presente, favoriscono il contatto con le nostre parti più profonde, sono un ottimo antidoto contro lo stress, inoltre stimolano la memoria, la concentrazione e i pensieri positivi. Ma questa non è che la superficie delle cose: non credo esistano percorsi definitivi. Ma esistono infiniti modi di ritrovarsi.
Capiamo dunque che un nesso tra scrittura e meditazione esiste ed è anche piuttosto forte. La scrittura consapevole, infatti, non è altro che un ulteriore strumento che consente di concentrare l’attenzione sul qui ed ora, distaccandosi dai pensieri che riportano al passato e dall’ansia per il futuro. Allo stesso tempo, mette a tacere per un po’ quella vocina interiore che ci dice costantemente chi dovremmo essere e cosa dovremmo fare, per dare spazio a una voce più autentica.
Sto parlando dell’intuito: una forza vera che quotidianamente anestetizziamo col pensiero, con gli acquisti, con le convinzioni e con i comportamenti distruttivi. Con tutto ciò che ci toglie energia e ci distrae dal Compito (maiuscolo d’obbligo): accorgerci di noi e degli altri.
Tra le altre cose, scrivere in modo consapevole libera il pensiero divergente e intuitivo, che poi sono strettamente correlati al pensiero creativo, tutti aspetti che difficilmente trovano spazio nella frenesia del quotidiano.
Quindi perché non avvicinarsi alla scrittura per il semplice piacere di farlo? Perché non prendere in mano carta e penna solo per godere dei benefici che questa attività sa regalare? La scrittura creativa, che poi è uno dei risultati indiretti della scrittura consapevole, non va infatti intesa come una dote in possesso di pochi “eletti” o come uno strumento meramente finalizzato alla pubblicazione di romanzi e poesie. La scrittura creativa è un’abilità a cui tutti possiamo accedere, e che ognuno può mettere in pratica a modo proprio.
Anche se non vogliamo diventare degli autori di bestseller o lavorare nel mondo della scrittura come Copywriter freelance, dedicare qualche minuto al giorno a questa attività può essere estremamente benefico per la nostra psiche e per la nostra crescita personale.
Corsi e laboratori online di scrittura per la crescita personale
Avere l’abitudine di dedicarsi quotidianamente alla scrittura, magari scrivendo a mano, può quindi rivelarsi incredibilmente utile. Certo, la scrittura consapevole è un approccio che non viene in automatico, ma che richiede pazienza, tempo e dedizione. Proprio per questo, almeno all’inizio, può essere utile affidarsi a un professionista che guidi la persona alla scoperta del proprio potenziale creativo.
È quello che faccio con il laboratorio di scrittura e con il corso di scrittura creativa Pensa.Scrivi.Diventa, due percorsi formativi nati dopo oltre 20 anni di studio del rapporto fra scrittura creativa e crescita personale.
L’esperienza in questo campo non mi manca. Oltre a occuparmi di Copywriting e di scrittura digitale, infatti, e a fare formazione in questi ambiti, da anni tratto anche la scrittura autobiografica e la scrittura terapeutica, di cui sono operatore, affiancando tutti coloro che vogliono usare questi strumenti per raggiungere un migliore equilibrio interiore.
Questi corsi sono pensati per le persone che desiderano trovare una maggiore connessione con se stesse e focalizzarsi di più su priorità e obiettivi. Rappresentano come una chiave d’accesso che libera il pensiero creativo al fine di distruggere gli schemi abituali di pensiero e trovare delle risposte più autentiche alle nostre esigenze e domande. In altre parole, per vedere la realtà con occhi nuovi.
Allo stesso tempo, sono anche un ottimo strumento per tutti i professionisti della scrittura, o gli aspiranti tali, che desiderano migliorare in questo lavoro, accedendo alle potenzialità della scrittura creativa per trovare il proprio stile.
Il cambiamento che desideriamo parte da noi stessi. Non proviene dall’esterno. Sta a noi decidere se lasciarci guidare passivamente dagli eventi oppure se prendere in mano la nostra vita e costruire una realtà diversa. Fuori e dentro. Oppure, più precisamente, fuori e basta. Perché dentro è già accaduto qualcosa.
Laboratorio online di SegnaleZero®
Il Laboratorio online di SegnaleZero® è un' occasione unica per imparare in modo semplice, in gruppo o grazie a lezioni individuali, con l’aiuto di un docente riconosciuto e la forza di un metodo inimitabile.
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Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Aiuto i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e video per creare valore tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato parte del mio metodo di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.