Scrivere a mano: tecniche, benefici, consigli
Meglio scrivere a mano o con l’ausilio della tastiera? Gli amanti della tecnologia (gli “integrati” diUmberto Eco) non hanno dubbi: la tastiera è comoda, pratica, veloce. Chi non vuole rinunciare allo stile classico, invece, guarderà sempre con favore all’intramontabile accoppiata foglio e penna. Fin qui tutto bene. Eppure numerosi studi dimostrano gli enormi benefici derivanti dal coltivare la scrittura a mano: maggiore creatività, sensibile miglioramenti della capacità di elaborare un contenuto e addirittura un effetto calmante.
Sebbene la scrittura digitale sia sinonimo di comodità e velocità, le controindicazioni dell’affidarsi esclusivamente all’elettronica per scrivere sono molte. Chi non scrive a mano per un lungo periodo, infatti, perde moltissimo quanto a capacità di leggere e codificare un testo scritto da un’altra persona, per non dire del rischio di iniziare a scavare la fossa alle regole grammaticali. Al contrario, carta e penna aiutano la mente, perché scrivere fa bene, soprattutto se si sa come farlo: in realtà i benefici di scrivere a mano libera, senza mouse e tastiere di mezzo, sono evidenti e ben documentati da una serie di studi che mettono in relazione l’abitudine alla scrittura a mano con sensibili miglioramenti alla memoria, maggiore capacità di elaborare informazioni con spirito critico, migliore comprensione di concetti complessi.
Insomma, scrivere a mano fa bene e non è lontano il momento in cui materie come scrittura creativa, metodo narrativo e forse anche scrittura terapeutica, faranno parte dei programmi didattici, anche come antidoto ai danni provocati da un ricorso intensivo a schermi, tastiere e touch screen: del resto, già adesso portare lo Storytelling a scuola e nella didattica si sta rivelando un’attività molto saggia, intelligente e proficua, per gli studenti come per i docenti alla ricerca di nuovi metodi con cui insegnare, formare e coinvolgere.
Ma torniamo alla scrittura a mano libera e vediamo perché è importante coltivare questa sana abitudine, possibilmente ritagliandosi il tempo per un buon corso di scrittura o a un laboratorio online di scrittura creativa.
Perché scrivere a mano è importante
Scrivere a mano è un’attività fondamentale perché comporta una serie di benefici ineguagliabili. Vediamoli assieme.
- Aumenta le nostre capacità di comprendere un contenuto
- Tiene il cervello in allenamento
- Calma il corpo e la mente
- Rallenta l’invecchiamento mentale
- Aiuta a sviluppare la creatività
- Aiuta a combattere ansia e depressione
- Migliore le capacità di concentrazione
- Stimola le attività cerebrali
- Aiuta a entrare in contatto con le nostre emozioni, come fa la mindfulness.
Cosa si perde quando non si scrive a mano?
Tra i giovanissimi come tra gli adulti la capacità di scrivere a mano libera è più scadente di un tempo: alla penna si preferiscono sempre i nuovi dispositivi elettronici, e ci si stupisce quando si nota l’inesorabile peggioramento della propria grafia.
Secondo Gyllium, abbandonare totalmente la scrittura a mano ha conseguenze che possono incidere in maniera irreversibile sulla nostra vita. Ecco alcuni esempi.
Si comincia a leggere male
Mentre si scrive a mano si attivano determinate sezioni del cervello responsabili della formazione del linguaggio. In particolare, è l’area di Broca a veicolare le capacità di lettura e di scrittura, occupandosi sia della disposizione delle lettere all’interno della parola che del loro conseguente riconoscimento.
C’è un particolare: questa capacità di leggere e scrivere si attiva esclusivamente quando si scrive a mano. Questo spiegherebbe, tra le altre cose, perché chi scrive velocemente a mano legge meglio, mentre chi ha difficoltà nella lettura è lento a scrivere.
Ecco spiegato perchè le persone che scrivono velocemente leggono meglio e imparano più velocemente. Al contrario, chi legge lentamente un testo non solo lo comprende poco, ma scrive anche peggio: ma non solo, potrebbe anche imparare peggio di chi invece studia o prende appunti usando carta e penna.
Si fa fatica a quantificare le distanze tra gli oggetti
Per quanto possa sembrare curioso, chi predilige la tastiera e disdegna carta e penna, può esporsi a evidenti deficit visivo-spaziali: infatti, è stato provato che chi ha difficoltà nella scrittura o da molto tempo non inforca una biro fatica a determinare con precisione le distanze tra gli oggetti presenti nello spazio circostante.
Si fatica a decodificare e riconoscere un testo scritto a mano
In un mondo in cui pochi utilizzano ancora la penna con una certa assiduità, la lettura di un carattere scritto a mano potrebbe rappresentare un pesante fardello.
Decodificare una grafia diversa dalla propria può essere considerata una vera e propria attività mentale, causa di ingenti sforzi cognitivi. Per renderli meno gravosi basterebbe mettersi d’impegno e iniziare a scrivere a mano. Si tratta di un ottimo modo per migliorare la comprensione di un testo, aiutati sia dalla memoria visiva sia da quella corporea.
Addio a ortografia, punteggiatura e grammatica
Viviamo nell’epoca della correzione automatica, questo è vero. Ce lo ricordano migliaia di volte al giorno computer e smartphone. Peccato che queste opzioni – comodissime per la verità – ci stiano portando a compiere sempre più errori grammaticali.
Un freno a mano per l’immaginazione
Esami compiuti tramite tomografo hanno evidenziato che chi scrive a mano ha una capacità di leggere un testo immaginando visivamente anche i dettagli più minuziosi. Pare che questa capacità abbia delle ripercussioni positive anche su attività che non riguardano la scrittura, come ad esempio il disegno, la fotografia o le arti grafiche in genere.
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Scrivere a mano ci rende più intelligenti
Scarsa immaginazione, lacune di ortografia, problemi di lettura: è chiaro che i danni derivanti dal fatto di non scrivere più a mano sono gravi.
Neuroscience News non ha dubbi: chi scrive a mano, specie se inizia presto, diventa più intelligente. A tal proposito sono state condotte due ricerche, nel 2017 e nel 2020, sui giovamenti della scrittura a mano libera: gli studi sull’attività cerebrale di 24 volontari – dodici giovani adulti e dodici bambini – hanno rivelato che la scelta della scrittura a mano rende effettivamente più intelligenti. Ma come è possibile?
La professoressa Audrey Van der Meer, che ha coordinato la ricerca, ha affermato che:
“Carta e penna forniscono al cervello più ganci su cui appendere ricordi. Scrivere a mano crea una maggiore attività in alcune parti del cervello, come la corteccia motoria. Il solo premere la penna sulla carta attiva i sensi, anche quando vediamo le lettere formarsi sul foglio o ascoltiamo il suono della penna sulla carta. Queste esperienze sonore creano un contatto tra parti diverse del cervello e attivano le funzionalità deputate all’apprendimento. Impariamo meglio, ricordiamo meglio.
Purtroppo, la nuova realtà digitale immersiva non aiuta la scrittura a mano libera: i dispositivi elettronici sono diventati compagni costanti tra i giovanissimi che, complice la crescente enfasi delle scuole sull’apprendimento digitale, trascorrono online più di quattro ore al giorno.
Pur conscia degli strabilianti aspetti positivi legati al mondo digitale, la professoressa Van Der Meer sottolinea l’importanza dei corsi di scrittura a mano o di calligrafia, attività che non deve essere trascurata.
La maggior parte degli insegnanti crede che le tastiere creino meno frustrazione ai bambini, agevolandoli e spronandoli a comporre testi più lunghi. Imparare a scrivere a mano è certamente un processo più lento e faticoso, ma sviluppa il controllo delle capacità motorie come quello sensoriale, favorendo una sorta di stato di apprendimento costante che fa molto bene al cervello.
La penna è meglio della tastiera: ecco spiegato perché
Secondo il quotidiano inglese The Guardian, scrivere a mano fa molto più bene che farlo usando la tastiera di un computer, tablet o smartphone, in quanto questa attività riesce ad attivare parecchi processi cognitivi molto importanti. Quali? Vediamolo insieme.
Perché permette un maggiore sviluppo di abilità motorie e creative
Secondo Edouard Gentaz, professore di psicologia dello sviluppo all’Università di Ginevra, scrivere a mano è un compito estremamente complesso in quanto richiede diverse abilità, tra le quali toccare la carta, spostare lo strumento di scrittura e dirigere il movimento. Non è uno scherzo: si impiegano diversi anni prima di padroneggiare questo insieme di esercizi motori.
Inoltre, a differenza del testo elettronico, la scrittura a mano libera implicherebbe la registrazione visiva e tattile del lavoro. Anche le modifiche sul testo, le revisioni e le correzioni possono attivare alcuni circuiti cerebrali che fanno benissimo alla creatività. Detto in altre parole, correggere un testo ci aiuta a trovare una maggiore ispirazione per scrivere.
Perché scrivere a mano influisce positivamente sulla comprensione del testo
Imparare a scrivere a mano gioca un ruolo importante anche nella comprensione del testo. In un articolo di Psychological Science, i due ricercatori statunitensi Pam Mueller e Daniel Oppenheimer hanno affermano che gli studenti che prendono appunti manualmente sviluppano una migliore comprensione dell’argomento rispetto chi, invece, preferisce utilizzare il laptop.
Il motivo è chiaro: chi lavora su carta è costretto a svolgere un processo preliminare di sintesi e comprensione, riformulando man mano le informazioni assimilate. Al contrario, affidarsi alla tastiera significa trascrivere una grande quantità di informazioni, spesso in modo acritico e superficiale.
Perché aiuta a esprimere la propria personalità del singolo
Scrivere a mano significa molto più che lasciare un semplice tratto d’inchiostro su carta: implica disegno, armonia ed equilibrio. L’elemento personale e romantico del messaggio scritto a mano è ciò che manca nei testi digitali, che vengono “compilati” più che “scritti”. Non è una questione di terminologia, ma di sapienza del gesto, di emozione, di consequenzialità dei pensieri e di espressione della propria personalità. In più, se si parla di espressione della propria personalità, non va trascurato l’apporto positivo della scrittura autobiografica nell’aiutarci a rimettere insieme i pezzi di quel puzzle che chiamiamo vita.
Le migliori App per scrivere a mano su personal computer e tablet
Scrivere a mano senza rinunciare alla tecnologia? Ecco quattro applicazioni, ideali per prendere appunti da custodire in sicuri involucri tecnologici.
OneNote
L’applicazione gratuita OneNote fa parte della famiglia Office di Microsoft, è la partner ideale per chi desidera prendere appunti con estrema facilità, senza rinunciare a impugnare una penna.
La sua più grande peculiarità è la sincronizzazione tra più dispositivi, che permette di iniziare a scrivere una nota sul proprio smartphone per poi continuare a lavorarci di fronte al computer. OneNote è disponibile su Windows, Android, iOS, e macOS.
Evernote
Una valida alternativa è Evernote, applicazione gratuita disponibile per Android, iOS, Windows e macOS.
Evernote gira su qualsiasi dispositivo, dallo smartphone ultra leggero al personal computer. La versione a pagamento del servizio consente, proprio come OneNote, di sincronizzare due o più dispositivi. Se invece si preferisce la versione gratuita, è bene sapere che la sincronizzazione non è permessa a più di due dispositivi, e che le note offline sono fuori uso.
Notability
Per i più restii all’abbandono dei vecchi, cari e appassionati appunti cartacei, consigliamo Notability. Acquistabile sia per iOS e macOS, aiuta a prendere appunti a mano libera, ma offre anche la possibilità di arricchirli con note audio, link ipertestuali e annotazioni su file PDF.
La vera chicca? Cliccando le iconcine disponibili nella barra delle Impostazioni è possibile scegliere il tratto della matita virtuale, il colore dell’evidenziatore e la dimensione della gomma.
Google Keep
Google Keep è una risorsa gratuita molto utilizzata da chi predilige l’ambiente di lavoro Google. Keep consente di realizzare e salvare anche le note scritte a mano, arricchendole se lo desideriamo di registrazioni vocali, disegni e contenuti fotografici. Caratterizzato da un’interfaccia estremamente intuitiva, Keep è uno strumento facile da utilizzare per prendere appunti e salvare le proprie note, divise per categoria o urgenza.
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Consulente per la comunicazione digitale. Mi occupo di Content Strategy, Content Marketing e Storytelling. Aiuto i miei clienti a progettare narrazioni e contenuti digitali che funzionano e portano risultati misurabili. Il mio approccio è media neutral: utilizzo indifferentemente testi, immagini e video per creare valore tangibile. Organizzo corsi di formazione in azienda, insegno presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Ho condensato parte del mio metodo di lavoro nel volume “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” (Flaccovio, 2016), con l’obiettivo di aiutarti a produrre contenuti di livello eccezionale.